La campana di Scruengo
Alina Borioli
Suonano a stormo la vigilia della sagra di San Pietro e San Paolo le campane della chiesa di Quinto. C’è una leggenda per una di queste campane che spandono nell’aria estiva piena di sentor di fieno tanta sonorità.
Una di queste campane è stata donata alla chiesa parrocchiale dalle Dame di Scruengo.
Scruengo è oggidì un aggruppamento di stalle tra cui si nota qualche rudere antico nei pressi di Piotta, a sinistra del Ticino; poco discosto dalla centrale del Ritom.
Un tempo là vi era un villaggio. Ciò, infatti, è documentato: poi … la leggenda (la leggenda è sempre più fiorita e poetica) parla di un castello, d’una torre e d’una gran chiesa le cui campane avevano una sonorità tutta speciale. Villaggio chiesa castello torre tutto è stato travolto. Frana? Valanga? Alluvione? Mah! Tutto è possibile, nulla accertato.Tre buone signore raccolsero gli avanzi dell’antico fasto, poiché erano le castellane, e trovaron modo d’esser benefiche e provvedere ai pochi contadini superstiti. Dalle rovine venne estratta una campana; le buone Dame la mandarono alla fonderia a Sesto Calende, perché fosse rifusa e ribenedetta a loro spese.
Laggiù la campana venne infatti rifusa; poi quelli della fonderia dissero ai carrettieri: “Prima di condurla al porto fatela ribenedire”.
I carrettieri, sbadati, arrivarono al porto e dissero a uno dei battellieri: “Prima di partire fate benedire la campana”.
L’ordine passò dagli uni agli altri senza che fosse eseguito. La campana fu così caricata con la scritta: “Per Quinto, in Leventina, campana rifusa e ribenedetta”. S’annunzia la partenza.
Il battello s’avvia sulle onde tranquille, a ciel sereno; ma, dopo un breve tratto, ecco l’acqua agitarsi, ecco addensarsi nel cielo cupi nuvoloni, neri e minacciosi, come uccellacci di malaugurio. Si scatena un uragano spaventoso.
Timonieri, rematori, passeggeri sono in preda al più grande timore.
C’è tra i passeggeri un prete che li esorta alla calma, alla preghiera e che dà aiuto valido anche ai remato
Il buon prelato benedice la campana e le furie dell’acqua e del vento si placano.ri. Uno di questi gli dice: “La colpa di tutto ciò è mia. Io ho apposto alla campana la scritta Rifusa e benedetta e non è vero”.
La leggenda dice pure che quei di Quinto in segno di riconoscenza aspettavano a dare il segnale della messa grande domenicale quando le Dame apparivano nei pressi del ponte di Morenchia, sul Ticino.
Ve le immaginate quelle pie donne con le ampie gonnelle, avviluppate negli scialli tessuti da loro e con la testa ricoperta da fazzoletti finemente ricamati? Esse procedono fiere e dignitose sulla strada di Quinto, sono in prossimità del ponte ed uno scroscio di rintocchi le saluta solennemente.
Fonte: “Il Meraviglioso: Leggende, fiabe e favole ticinesi”, a cura di Bonini, Bottani, Pedroli, Ritter, Zambelloni, editore Dadò, Locarno